"6 febbraio 2022 - LA MIGRAZIONE È UN DIRITTO! Giornata mondiale di lotta contro il regime di morte alle frontiere e per chiedere verità, giustizia e riparazione per le vittime della migrazione e le loro famiglie. Siamo parenti, amici e conoscenti di persone decedute o scomparse..."
Il Senegal è un paese sia di emigrazione che di immigrazione. Questa configurazione è evidente sin dall'inizio degli anni '70, quando le condizioni climatiche hanno cominciato a deteriorarsi pesantemente, in aggiunta alla crisi del petrolio. Il Senegal, che era stato a lungo un paese ospite, è diventato quindi un paese di partenza, soprattutto verso i vicini paesi africani e la Francia. I movimenti si sono intensificati nonostante la chiusura delle frontiere in Europa e le difficoltà economiche e le crisi politiche in Africa. Utilizzando sempre di più i cosiddetti canali clandestini, in particolare servendosi delle piroghe, le reti di partenza si sono diversificate, reclutando i candidati all’emigrazione sia dalle campagne, impoverite dalla siccità, sia dai giovani delle famiglie di pescatori. I rilasci delle licenze di pesca agli armatori stranieri, sempre poco trasparenti, hanno ampiamente contribuito alla scarsità di pesce e di altri prodotti della pesca. Le partenze verso l'estero sono quindi la continuazione dei movimenti migratori spontanei verso le grandi città, l'esodo rurale, e più tardi verso le capitali occidentali. Le migrazioni internazionali sono al centro del cambiamento territoriale e sociale. Non capire questo significa ripetere continuamente luoghi comuni, ripetizioni che sono frutto della pigrizia intellettuale.
Questo è quello che ha capito l'organizzazione BOZA FII, che da anni si batte per sensibilizzare le varie opinioni nazionali e internazionali sulla questione migratoria, un vero e proprio dramma umano contemporaneo; purtroppo troppo spesso trattato dai media ufficiali e dagli opinionisti del sistema sotto l'angolazione di coorti di miserabili, i cosidetti "invasori" ecc... Il Mediterraneo, un tempo mare di unione, di scambi multiformi e fruttuosi tra vari popoli e civiltà, che hanno dialogato per secoli, è tristemente diventato un vasto cimitero per migliaia di persone, giovani pieni di speranze e utopie di un mondo migliore.
A tal fine, BOZA FII sta avviando una campagna per promuovere il diritto all'identità e alla dignità di tutte le vittime delle frontiere, e il diritto delle loro famiglie di conoscere le loro sorti.
Attraverso l'iniziativa della carovana che percorrerà tutto il paese... Il Patriot Act di BOZA FII.
NB: Workshops / 3 tavole rotonde
Tabella 1: Reintegrazione e supporto psicologico
Tabella 2: Formazione e accompagnamento
Tabella 3: Ricerca e documentazione delle persone scomparse alle frontiere.
Di Saliou Diouf, Association Boza FII
“Missing at the borders” è un progetto autofinanziato. Le vostre donazioni ci permetteranno di continuare a raccogliere le interviste alle famiglie dei migranti deceduti, dispersi o vittime di scomparsa forzata. Grazie!
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